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Fotocamere mirrorless, obiettivi per fotocamere mirrorless, obiettivi che possono essere montati su macchine fotografiche mirrorless.
Anno dopo anno mi ritrovo a riscrivere questo articolo, all’inizio si intitolava Reflex Vs Mirrorless, nel 2021 diventava Cos’è una fotocamera mirrorless, fino ad arrivare al titolo attuale. Nelle prime stesure la contrapposizione tra reflex e mirrorless era centrale mentre allo stato attuale delle cose (2024) le mirrorless sono diventate il sistema dominante, rendendo di fatto la contrapposizione con il sistema reflex non più un aspetto di primo piano.
Per me non ha più senso contrapporre i due sistemi perché, in termini di produzione di nuove fotocamere, le reflex non esistono più. L’unico brand che fa eccezione è Pentax, e non ho nulla contro Pentax, ma se guardiamo al volume delle vendite il peso del marchio non è così impattante.
Lascio perciò per le conclusioni una riflessione sulle reflex. Ora giusto due parole di contestualizzazioni sui due sistemi per poi entrare nel vivo.
Nota: da diversi anni lavoro con attrezzatura Sony, è uno dei brand che conosco meglio quindi è quello che ho utilizzato principalmente nei miei esempi.
Mirrorless: le senza specchio
Mirrorless significa senza specchio. Lo specchio e il pentaprisma, elementi distintivi delle reflex, scompaiono. Nelle fotocamere reflex uno specchio all’interno del corpo macchina devia l’immagine inquadrata dall’obiettivo al mirino ottico. In questo modo l’occhio vede ciò che si sta inquadrando (e ciò che il sensore catturerà), senza la mediazione dell’elettronica. Questo comporta anche che nel mirino ottico non vengono mostrati simulazioni dell’esposizione o effetti correttivi applicati dal software, come avviene quando si usa un mirino elettronico o si inquadra con lo schermo in modalità live view.
Nelle mirrorless (prive di specchio e pentaprisma) il sensore “legge” l’immagine inquadrata e la trasmette sullo schermo posteriore o nel mirino elettronico (quando presente).
Non tutte le mirrorless hanno obiettivi intercambiabili
Nel linguaggio comune, con “fotocamera mirrorless” intendiamo principalmente modelli a ottiche intercambiabili, le mirrorless interchangeable lens camera (M.I.L.C.). Nonostante questa consuetudine, qualunque digitale senza specchio è tecnicamente una mirrorless, anche se l’ottica non è intercambiabile (come nelle compatte o nelle bridge). In questo articolo, per non creare confusione, parlerò di mirrorless intendendole come fotocamere a ottiche intercambiabili.
Reflex e Mirrorless: dimensioni
Le dimensioni, dopo alcuni anni dall’introduzione dei primi modelli sul mercato, non sono più un aspetto scontato. Le prime mirrorless sono state elogiate (o denigrate) per le loro dimensioni contenute, ma con il passare del tempo le fotocamere senza specchio non sono più necessariamente apparecchi dagli ingombri ridotti. A mano a mano che il livello di professionalità dei corpi macchina si è alzato alcune mirrorless hanno raggiunto dimensioni non indifferenti. E, a differenza di quanto si potrebbe pensare, la dimensione del sensore non è sempre stata un fattore determinante: si pensi che uno dei corpi macchina più imponenti è stata la Olympus OM-D E-M1X (2019) dotata di sensore Micro4/3.
Inoltre, la situazione attuale mostra tendenze opposte: da una parte abbiamo mirrorless con corpi compatti (come la full frame Sony A7C e le più recenti A7C II (link affiliazione) e A7CR o le medio formato della linea X di Hasselblad), dall’altra modelli che ricordano le reflex di fascia alta (Canon R3 o la nuova R1). E i modelli con dimensioni intermedie tra questi due estremi sono un’infinità. In questo panorama si nota anche il ritorno di mirrorless senza mirino, dedicate principalmente ai creatori di contenuti.
Obiettivi per le mirrorless
Gli obiettivi hanno seguito un percorso analogo a quello dei corpi macchina. All’inizio, solo alcuni marchi stavano investendo concretamente in questo settore e le ottiche di fascia alta non erano la norma. Anzi, molta della produzione continuava a essere condizionata dal fattore portabilità ed economia. Poi, a mano a mano che le mirrorless stavano conquistando il mercato e mostravano caratteristiche sempre più evolute, hanno iniziato a comparire ottiche adeguate. Obiettivi dal prezzo e dalle dimensioni importanti, in alcuni casi anche perché erano adattamenti evidenti di obiettivi progettati per le reflex (mi riferisco in particolare alla vecchia linea di Sigma). Ma, avvicinandosi al 2020, anche sul fronte delle ottiche le cose sarebbero nuovamente cambiate.
Qualità e portabilità
Intorno al 2020 la portabilità senza troppi compromessi torna a essere particolarmente importante. Lo testimoniano l’uscita di modelli come la Sony A7C, dove C sta per compatta. Una mirrorless full frame a ottiche intercambiabili (che ho utilizzato per più di due anni e su cui ho pubblicato diversi video) dalle dimensioni davvero ridotte. Di fronte a modelli performanti che producevano immagini di buona qualità ed erano nuovamente compatti, anche la compattezza e la qualità delle ottiche tornavano questioni centrali. I primi a rendersene conto furono produttori terzi come Tamron, Sigma, Samyang (con la sua serie Tiny) che vennero seguiti a breve da prodotti analoghi realizzati dalle case madri.
La situazione attuale
Nel 2024 vediamo il consolidarsi dei trend appena delineati, seppur con qualche variazione. Da un lato permane la produzione di ottiche compatte, autofocus e di qualità, con una luminosità massima non sempre elevata. Dall’altra abbiamo un boom di ottiche fisse, molto luminose, alcune anche di alta qualità, realizzate da produttori orientali. La novità più recente sta nel fatto che in molta della produzione orientale viene implementato sempre più spesso l’autofocus.
Vari marchi stanno aggiornando il proprio catalogo sostituendo gli obiettivi progettati per reflex e riadattati per mirrorless con modelli progettati nativamente per mirrorless. Uno di questi è Sigma che da poco ha rilasciato un 50mm f/1.4 in diretta concorrenza con la proposta di Sony.
Con lo scopo di far convivere qualità d’immagine e dimensioni sono state perseguite due strategie. Da una parte l’impiego sempre più massiccio dell’elettronica per sopperire via software ad alcuni compromessi progettuali, dall’altra la riprogettazione degli schemi ottici per ottimizzare modelli precedenti, cercando di ridurne ingombri, dimensioni e migliorandone contestualmente la resa. Come esempio basta guardare alle differenze fra la vecchia e la nuova versione dello zoom professionale G Master di Sony: il vecchio 24-70/2.8 GM (link affiliazione) e il nuovo Sony 24-70mm f/2.8 GM II (link affiliazione).
Infine, un fenomeno che non passa inosservato è come alcuni produttori cinesi stanno innovando ed elevando il livello dei propri obiettivi mantenendo – in alcuni casi – dei prezzi molto più che competitivi. Un esempio è il Viltrox 16mm f/1.8 (link affiliazione) per Sony full frame, che non ho provato di persona ma pare essere stato una rivelazione. Viltrox, per inciso, è un attore sempre più importante nel settore fotografico professionale e in quello cinematografico. Allo stesso modo, un altro produttore che sta sorprendendo per qualità e innovazione, soprattutto nel settore macro, è Laowa. Anche Laowa ha realizzato il suo primo obiettivo autofocus, un 10mm f/2.8.
Provando a sintetizzare
Ciò a cui assistiamo non è più un trend univoco ma strategie differenti per accaparrarsi ogni spazio ancora disponibile. Il sistema mirrorless è maturo e non ha più nulla da invidiare al suo predecessore.
Alcuni produttori orientali stanno portando una ventata di novità nel settore degli obiettivi, anche osando e proponendo soluzioni originali. Penso che sia un fenomeno utile, anche per smuovere le acque.
Fotocamere mirrorless: nuova vita per gli obiettivi vintage (e non solo)
Una caratteristica secondaria delle fotocamere mirrorless è che la loro tecnologia permette di ridare nuova vita sia ai vecchi obiettivi manuali ma anche a certi obiettivi autofocus progettati per il sistema reflex. L’assenza dello specchio e del pentaprisma ha permesso di ridurre lo spessore del corpo macchina e, di conseguenza, anche il tiraggio. Il tiraggio è la distanza tra il supporto sensibile (pellicola o sensore) e l’attacco dell’obiettivo.
Un tiraggio più corto può essere sfruttato, grazie ad appositi adattatori, per montare sulle mirrorless praticamente ogni ottica progettata per sistemi non mirrorless (a pellicola o digitali).
Dato che le mirrorless hanno un tiraggio inferiore, l’adattatore posto fra il corpo macchina e l’obiettivo compenserà la differenza di tiraggio permettendo di mantenere il corretto funzionamento dell’obiettivo e la messa a fuoco a infinito.
Fattore di crop
Per sapere cosa è il fattore di crop e perché è importante tenerlo in considerezione leggere Olympus Zuiko 50 mm f/1.8 adattato su mirrorless Micro4/3 [studio test]
Conclusioni
Le poche ultime limitazioni che fino a non molto tempo fa separavano le reflex dalle mirrorless sono state superate. Ma il fatto che ormai il mercato sia mirrorless non vuol dire che le reflex siano diventate di punto in bianco dei pezzi da museo o degli strumenti non validi, anzi. Questo potrebbe essere un buon momento per acquistare un corredo reflex a un prezzo interessante.
Gli articoli e i video che ho pubblicato fino a oggi affrontavano la questione reflex e mirrorless in modo diverso, ma penso che siamo giunti a un momento in cui bisogna adeguare il ragionamento allo stato attuale delle cose. Ciò non vuol dire demonizzare le reflex o considerarle prodotti non più utili, ma accettare il fatto che si tratta di tecnologia fuori produzione.