Fujifilm X-M5: fotocamera da viaggio e per creators | Recensione

La X-M5 è la nuova fotocamera entry level a ottiche intercambiabili di Fujifilm. Monta un sensore APS-C X-Trans CMOS 4 da 26 megapixel, lo stesso della X-T4 e della X100V (ma che troviamo anche su altri modelli). Si tratta di un sensore valido e rodato che ha equipaggiato macchine di fascia alta della serie precedente.

Fujifilm X-M5

Dimensioni, comandi ed ergonomia

Le dimensioni sono ridottissime (112x66x38mm ca.). La Fujifilm X-M5 ricorda una X-E4 a cui è stato limato ancora qualcosa (e non era facile).

Fujifilm X-M5 (sx) Vs X-E4 (dx)
Fujifilm X-M5 (sx) Vs X-E4 (dx) (fonte: camerasize.com)

È un modello estremamente portatile, praticamente tascabile. Da una parte questo è chiaramente un pregio, è ciò che cerca chi si orienta verso questa fotocamera, dall’altra i comandi fisici (fatta eccezione per il pulsante di scatto) risultano un po’ piccoli per chi ha mani medio-grandi. Sempre sul fronte comandi fisici, la possibilità di personalizzare la macchina è minore rispetto agli altri modelli della serie. I pulsanti e le ghiere non sono pochi in assoluto, ma sono pochi quelli personalizzabili.

Il mini joystick (che è anche un bottone) è utile sia per gestire la ripresa (per esempio per selezionare il punti di messa a fuoco) sia per navigare nel menu principale. Lo schermo touch può essere usato sia all’interno del quick menu sia per modificare le impostazioni di ripresa, in particolare in modalità Vlog. Riprendersi con lo schermo orientabile rivolto in avanti potendo agire direttamente su di esso è molto comodo.

Lo schermo touch (e la possibilità di configurare gesture) sopperiscono in parte al fatto che i pulsanti e le ghiere non siano completamente personalizzabili.

Fujifilm X-M5: ghiere e comandi nella parte superiore
Fujifilm X-M5: ghiere e comandi nella parte superiore

Controlli fisici

Parte superiore:

  • 3 ghiere (una personalizzabile le altre dedicate alle simulazioni pellicola e alla selezione delle modalità di scatto);
  • levetta di accensione coassiale al pulsante di scatto;
  • 2 bottoni: Rec (personalizzabile), Q (personalizzabile).

Parte frontale:

  • una ghiera anteriore che è anche un bottone (personalizzabile).
Fujifilm X-M5: retro
Fujifilm X-M5: retro

Sul retro:

  • 5 bottoni: AEL/AFL (personalizzabile), play; drive; menu/ok, disp/back;
  • piccolo joystick/bottone.

Design

Il design è quello elegante e rétro che contraddistingue i modelli Fujifilm. Mi sono trovato a utilizzare la X-M5 insieme alle mie vecchie reflex a pellicola e la continuità estetica è evidente. Banale a dirsi ma anche l’occhio vuole la sua parte e le fotocamere della serie X non mancano di stile.

Mirino

Non c’è il mirino elettronico. Una scelta che, soprattutto ultimamente, contraddistingue le macchine da viaggio o pensate per i creatori di contenuti. La mancanza del mirino non la vedo di per sé come una scelta discriminante se si è interessati a modelli di questo tipo.

Fujifilm X-M5: vano batteria/scheda memoria
Fujifilm X-M5: vano batteria/scheda memoria

Slot di memoria e connessioni

Lo slot di memoria per schede SD supporta la tecnologia del bus UHS-I. Con le schede adeguate, si può registrare internamente in 6.2K 10bit 422 a 200Mbps (H.265). Le schede di memoria sono alloggiate all’interno del vano batteria (nella parte inferiore della fotocamera).

Fujifilm X-M5: uscita cuffie
Fujifilm X-M5: uscita cuffie
Fujifilm X-M5: HDMI e USB
Fujifilm X-M5: HDMI e USB

Connessioni:

  • jack da 3.5mm per il microfono (sul dorso, coperto da una protezione);
  • jack da 3.5mm per le cuffie (in uno scomparto laterale);
  • USB-C e un HDMI micro (Type D) (nell’altro scomparto laterale);
  • Wi-Fi e Bluetooth.

La macchina è dotata di microfoni incorporati che possono essere impostati su: registrazione audio frontale, registrazione audio posteriore, registrazione da tutte le direzioni. Questa attenzione è chiaramente dedicata ai vlogger.

Batteria

Sulla batteria devo fare una premessa: la macchina prevederebbe una batteria di tipo NP-W126S. Nel modello che ho avuto in prova era fornita una NP-W126 (non S). Appena si accende la macchina appare un alert che avverte di utilizzare la versione S per aumentare l’autonomia. Inoltre, le batterie che vengono inviate insieme all’attrezzatura da testare sicuramente hanno lavorato molto.

Ho messo le mani avanti perché nelle uscite fatte con temperature basse la batteria è scesa molto velocemente, in modo chiaramente anomalo. Sebbene con il simbolo di batteria quasi scarica ho potuto scattare abbastanza la durata è stata limitante. Disattivando la modalità boost (quella riferita alle prestazioni non alla stabilizzazione extra in modalità video) ho guadagnato qualcosa.

In ogni caso, non posso parlare di autonomia e tempi di carica, darei un’opinione falsata dall’aver utilizzato una batteria differente e meno performante rispetto a quella fornita di serie.

Menu

Il menu della X-M5 differisce un po’ rispetto a quello di altre Fujifilm. Non fosse altro perché ci sono voci specifiche relative a funzionalità proprie di questo modello. I menu sono in generale chiari e, quando possibile, non fanno uso di abbreviazioni.
Sono previste impostazioni indipendenti per l’uso fotografico, Vlog e filmati, opzione che apprezzo ed è particolarmente utile se si fa un uso ibrido (foto e video) della macchina.
Mi sembra che il touch non sia utilizzabile all’interno del menu principale (nel menu rapido invece si può usare), ma il joystick aiuta molto a navigare al suo interno.

Stabilizzazione

Manca la stabilizzazione sul sensore. Questa è forse l’unica vera pecca per una fotocamera orientata anche a vloggare. È presente sia la stabilizzazione elettronica (che però introduce un crop) sia una modalità boost da utilizzare esclusivamente in modalità video e solamente per riprese statiche a mano libera.

La stabilizzazione elettronica può funzionare in sinergia con quella degli obiettivi stabilizzati (OIS), ma può essere disattivata per usare solo quella dell’obiettivo evitando il crop. Ho usato quasi sempre la sola stabilizzazione dell’obiettivo XF 16-80mm f/4 e sono riuscito a scattare con tempi relativamente lenti con una elevata percentuale di successi.

Autofocus

Il tipo di fotografia che pratico non richiede particolari performance dell’autofocus. Sulla carta si tratta di un autofocus evoluto che permette di selezionare diversi soggetti (persone, animali, mezzi di trasporto) per il riconoscimento automatico.

Ho utilizzato esclusivamente il punto singolo, più o meno espanso, spostandolo con il joystick o con il touch dello schermo. L’autofocus è stato sempre preciso anche in condizioni di luce scarsa.

Nelle poche prove video ho selezionato l’autofocus continuo (AF-C) con priorità sugli occhi e sul monitor posteriore, ruotato in avanti, ho visto seguire costantemente i miei occhi. La sensibilità e la velocità di transizione dell’AF possono essere regolate.

Tornando al discorso sulla batteria, nella sezione prestazioni ho disattivato la modalità boost e ho scelto normal. Nel manuale viene indicato che disabilitare la modalità boost (prestazioni elevate) peggiora il comportamento dell’autofocus ma, nonostante questo, non ho notato incertezze.

Otturatore meccanico

Degna di nota la presenza dell’otturatore meccanico, opzione che non troviamo in modelli concorrenti dedicati per lo più ai creators. L’otturatore meccanico è una componente che denota attenzione verso coloro che vogliono fare un uso principalmente o esclusivamente fotografico della Fujifilm X-M5. Quando si fotografa in contesti con illuminazione artificiale o soggetti in rapido movimento il solo otturatore elettronico può non essere sufficiente.

È vero che alcune ammiraglie stanno anticipando i tempi eliminando l’otturatore meccanico ma è anche vero che parliamo di fotocamere di fascia alta con sensori di ultima generazione che hanno una velocità di lettura (readout speed) molto elevata. E al momento sono veramente pochi i produttori e i modelli che fanno una scelta così netta.

Nota: per questioni tecniche ho deciso di pubblicare le immagini d’esempio scattate con la X-M5 esclusivamente nel video su YouTube. L’articolo completa il video con considerazioni, informazioni e specifiche tecniche rimaste fuori dalla versione video della recensione .

Qualità d’immagine

Come sempre, ho lavorato esclusivamente i file RAW. La qualità d’immagine è molto buona, anche a livello di tenuta e gamma. Ho fotografato all’alba e al tramonto e, anche dopo la lavorazione dei file, non ho riscontrato fenomeni di banding. Molto buono anche il recupero nelle ombre: non sviluppando i file con programmi compatibili con la funzione DR ho sempre esposto per non bruciare le luci e recuperando poi le ombre.

VIDEO: Fujifilm X-M5: piccola e inaspettatamente potente | Recensione
VIDEO: Fujifilm X-M5: piccola e inaspettatamente potente | Recensione

Sviluppo dei file RAW (RAF)

Per sviluppare i file ho utilizzato DxO PhotoLab, da pochissimi giorni aggiornato con i profili per la X-M5. Se avete letto i miei articoli o visto i miei video in cui parlo di questo software saprete che il rumore digitale viene gestito benissimo anche alzando gli ISO. Utilizzando l’algoritmo per il denoising Deep Prime XD in combinazione con il recupero della nitidezza Lens Softness Compensation ho potuto utilizzare anche i 12K ISO. Non che consigli di farlo come abitudine ma per dire che il rumore digitale, scattando in RAW e facendo postproduzione, non è un problema.

Video

Il comparto video è per certi versi sorprendente: non ci si aspetta che una fotocamera di questa fascia di prezzo e dalle dimensioni così compatte offra l’opzione di ripresa in 6.2K 10bit 422 a 200Mbps. In più con l’opzione per riprendere 24p reali. Ha la possibilità di utilizzare anche i profili F-Log e F-Log2 e l’uscita (via HDMI) per il flusso RAW. Ovviamente riprende anche con i formati FHD e in 4K sia UHD sia DCI.

Inoltre può montare anche la ventola di raffreddamento aggiuntiva Fujifilm FAN-001 (la stessa utilizzabile sull’ammiraglia X-H2S) per raffreddare la macchina allungando i tempi di ripresa. Una possibilità che non stupisce su una top di gamma ma lascia sorpresi su un modello entry.

Vlog

Portando la ghiera delle modalità su Vlog si può registrare in formato verticale 9:16. In quanto fotocamera pensata per i creatori di contenuti include anche una modalità “storie” in cui la fotocamera riprende con taglio verticale senza dover orientare la fotocamera in verticale. Ciò fa sì che passare dalla registrazione di video orizzontali a storie in verticale sia veloce, senza dover cambiare l’orientamento della fotocamera sul treppiedi o senza dover impugnare la macchina in verticale. Nella modalità storie si può anche selezionare la durata (15s, 30s, 1 minuto) per semplificare al massimo la loro creazione.

Sempre in modalità Vlog si può attivare la modalità priorità di prodotto per indicare all’autofocus di focheggiare su un prodotto che si sta mostrando invece che sul volto.

Simulazione pellicole

Fujifilm è anche sinonimo di simulazione pellicole. Una delle ghiere sulla parte superiore è dedicata a questa funzionalità. Alcune simulazioni sono già assegnate di default alle impostazioni della ghiera ma ci sono anche slot personalizzabili per inserire quelle che preferiamo avere a portata di mano e che, per ovvie questioni di spazio, non potevano entrare sul selettore. Non me ne vogliate, ma non utilizzando né i JPEG né programmi pienamente compatibili con i profili Fujifilm per sviluppare i RAW non ho utilizzato questa funzionalità.

Esperienza d’uso

Da un punto di vista ergonomico i comandi della Fujifilm X-M5 sono un po’ piccoli per le mie mani. Ma questa è una osservazione soggettiva. Ed è una osservazione che non tiene conto delle scelte di fondo e degli sforzi dei progettisti di essere riusciti a creare un modello dalle dimensioni così contenute con al suo interno tanta tecnologia.
Sapevo che era un modello piccolo ma ero comunque curioso di provarlo quindi la mia non è una lamentela quanto più una constatazione: da un punto di vista dimensionale non è il tipo di macchina adatta a me.

Spostando invece le riflessioni su un piano oggettivo, la X-M5 è una macchina veramente portatile, ideale per chi vuole viaggiare leggero con una fotocamera tascabile di qualità a obiettivi intercambiabili.
È equipaggiata con un sensore APS-C da 26Mpx che si comporta molto bene: la qualità delle immagini parla da sola. Sono rimasto piacevolmente colpito anche dal comportamento del bilanciamento del bianco automatico.

La velocità operativa non è ai livelli dei modelli di fascia più alta, ma questo è del tutto normale. Mi riferisco in particolare al tempo che passa tra lo scatto e la possibilità di revisionare la foto alla pressione del tasto play (▶).

Lo schermo touch orientabile per me è un enorme valore aggiunto e permette di scattare da angolazioni meno comode senza particolare sforzo (oltre all’uso in modalità selfie e vlog, per chi interessato).

L’obiettivo utilizzato durante la prova

Ho provato la macchina con l’obiettivo Fujinon XF 16-80mm f/4 OIS WR. Obiettivo stabilizzato che si è rivelato un ottimo compagno di viaggio che ha ridotto notevolmente il mio bagaglio digitale durante gli spostamenti. Quest’ottica è una perfetta tuttofare, forse un po’ ingombrante se si vuole puntare sulla massima portabilità, ma il sistema rimane versatile e abbastanza bilanciato.

In kit viene proposto lo zoom compatto XC 15-45mm f/3.5-5.6 OIS (stabilizzato) che provai insieme alla Fujifilm X-T200 e ne ho un buon ricordo. Poi ci sono i vari fissi in catalogo.

Fujifilm X-M5 con obiettivo XC 15-45mm f/3.5-5.6 OIS
Fujifilm X-M5 con obiettivo XC 15-45mm f/3.5-5.6 OIS (fonte: Fujifilm Italia)

Conclusioni (non ci sono elefanti nella stanza)

Mancanza del mirino… mancanza dello stabilizzatore meccanico… una macchina per creatori di contenuti… prezzo elevato… sono le principali critiche che ho sentito sulla Fuji X-M5 al momento del lancio.

Dopo aver utilizzato la X-M5 posso affermare che l’unica critica su cui sono d’accordo è la mancanza della stabilizzazione sul sensore. È vero, si possono utilizzare ottiche stabilizzate, ma non tutte lo sono. E la stabilizzazione elettronica introduce un crop infatti, dopo i primi scatti, ho preferito disabilitarla e avvalermi di quella del 16-80mm. Che, per inciso, è stata sempre adeguata. Ho alzato un po’ gli ISO quando necessario e non ho percepito la mancanza della stabilizzazione sul sensore come un reale problema in uso fotografico.

Il mirino elettronico, su questo tipo di fotocamere, è sempre meno presente, ma personalmente non disdegno l’uso del display orientabile.

È una macchina solo per content creator? No, anche se sicuramente è appetibile per chi crea contenuti. Si tratta di una fotocamera adatta a chi viaggia (o ha bisogno di uno strumento da avere sempre con sé che non sia ingombrante). Ma, più in generale, è una macchina adatta a chi fotografa. Avere tutta una serie di accortezze e funzionalità pensate per la creazione di video, anche direttamente per i social, non esclude l’utilizzo fotografico.

Il prezzo

Non mi permetterei di discutere sulla percezione soggettiva del prezzo e non avrebbe tanto senso entrare nella discussione. Ma da un punto di vista oggettivo il prezzo è perfettamente allineato sia verticalmente (con la produzione Fujifilm) sia orizzontalmente (con la concorrenza).

Ha lo stesso sensore della X-T4 e della X100V (giusto per citare due corpi), obiettivi intercambiabili, capacità di ripresa video che non si trovano su modelli analoghi, autofocus con funzionalità avanzate di riconoscimento soggetti, otturatore meccanico… insomma, il prezzo è coerente.

Disclaimer

Questo articolo e il video su YouTube sono stati possibili grazie alla disponibilità di Fujifilm Italia che mi ha inviato la X-M5 in prova. Non si tratta di un contenuto sponsorizzato, Fujifilm non ha visionato i contenuti prima della pubblicazione e non li ha in alcun modo indirizzati. Tutte le opinioni riflettono il mio pensiero e si basano sulle prove che ho svolto in prima persona.

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