Fotografare con l’Holga 120: attesa e sorpresa

Le Holga sono fotocamere a pellicola note per il loro carattere Lo-Fi. Rientrano nella categoria delle toy camera, fotocamere giocattolo, che fanno dell’imperfezione un tratto distintivo. Sono costruite in plastica, sono economiche ed è ai difetti che devono la propria fama.
Ogni esemplare è in qualche modo unico e produce, di conseguenza, immagini imperfettamente uniche.

Holga 120N
Holga 120N

Holga 120N

Il modello di Holga di cui parlerò in questo articolo e nel video su YouTube è la Holga 120N. Il modello più semplice della serie 120. Come indica il nome, utilizza pellicole in formato 120 (medio formato) anche se con una semplice modifica, completamente reversibile, vi si possono caricare anche pellicole in formato 135 (35mm). Per funzionare non necessita di batterie, non prevede funzionalità automatiche o che necessitino di alimentazione elettrica. È totalmente manuale.

Comandi

Il funzionamento e i comandi sono essenziali: ha un solo tempo di scatto (quando la macchina è nuova si dovrebbe attestare intorno a 1/100s) e due diaframmi, uno per il cielo coperto (indicativamente dovrebbe corrispondere a f/8) e uno per tempo soleggiato (circa f/11). Per la messa a fuoco si utilizza la ghiera sull’obiettivo che riporta quattro simboli che dovrebbero corrispondere alle distanze di circa 1m (persona singola), 2m (tre persone), 6m (gruppo di persone), 10m (montagne). Nella totale mancanza di precisione di queste macchine è superfluo chiedersi quanto le impostazioni corrispondano effettivamente alla realtà e quanto differiscano da esemplare a esemplare.

Ghiera per la messa a fuoco (con i 4 smboli) e selettore del diaframma
Ghiera per la messa a fuoco (con i 4 smboli) e selettore del diaframma

Il caricamento e l’avanzamento della pellicola sono manuali: con la macchina vengono forniti due mascherini, uno per il formato quadrato 6×6 e uno per il 4×5.
Sul dorso della macchina c’è una finestrella per controllare l’avanzamento del rullo. La levetta va posizionata su 12 (fotogrammi) se inserite il mascherino 6×6 oppure se non inserite alcun mascherino. In entrambi i casi avrete un’immagine in formato quadrato ma senza mascherino si accentuerà la caduta di luce ai bordi e la minore pulizia di questi ultimi. Se inserite il mascherino per scattare in formato 4×5 posizionate la leva su 16 (il numero dei fotogrammi che potrete scattare in questo formato).

Holga 120N: dorso
Holga 120N: dorso

Siccome il dorso e il meccanismo laterale per chiudere la macchina non garantiscono una tenuta stagna, se volete evitare infiltrazioni di luce “eccessive” è meglio sigillare il corpo con del nastro facilmente rimovibile: funziona molto bene il gaff tape.

Per inquadrare c’è un mirino che dovrebbe fornire una stima dell’area fotografata. A conferma che i fattori che aggiungono imprevedibilità allo scatto e ai risultati sono molti.

Esperienza d’uso

Fotografare su pellicola ha sempre una componente di incertezza. Non poter vedere subito il risultato può generare una leggera ansia (dovuta alla mancanza di conferma immediata a cui ormai siamo abituati con il digitale), ma produce anche e soprattutto una sensazione di piacevole attesa dei risultati. Quel piacere che si prova attendendo una sorpresa. Le Holga, con le loro imprecisioni non programmate, amplificano queste sensazioni.

Quando parlo delle Holga mi piace prendere in prestito alcune frasi di Michael Kenna:

Paragono le immagini [realizzate] con l’Holga all’apertura dei regali di Natale. L’attesa è una parte importante del processo.

Ciò che ottieni non è sempre ciò che vuoi – ma a volte è molto meglio.

(Michael Kenna in una intervista ad Amateur Photographer, traduzione mia).

Michael Kenna è un grande fotografo che utilizza principalmente due strumenti: Hasselblad e Holga. Sono strumenti diametralmente opposti, ma sono entrambi apprezzati dal fotografo per le proprie caratteristiche. Le Holga, in particolare, sono imprevedibili “mi hanno portato fuori dalla comfort zone, e l’esperienza complessiva è stata di sorpresa e scoperta” (MK, dalla stessa intervista ad AP).

Kenna ha anche pubblicato un libro interamente dedicata alle immagini scattate con le Holga, libro ormai introvabile se non come costosissimo oggetto da collezione.

Il piacere della sperimentazione

La scelta di provare o utilizzare una Holga è legata all’esperienza che si vuole fare, dallo scatto fino alla visione degli imprevedibili risultati.

Non è la ricerca dell’immagine nitida, o il tentativo di avvicinarsi alla fotografia medio formato con una macchina economica. L’approccio è verso una fotografia creativa e di sperimentazione che procede per tentativi e stimola a cercare soluzioni, a volte poco ortodosse, per superare o trarre vantaggio dai limiti del mezzo. Per via dell’unicità di ogni esemplare, l’utilizzo di queste fotocamere diventa un’esperienza in un certo senso intima, dove conoscere il mezzo non è secondario. Diventa importante sapere come risponde per sfruttarlo al meglio per quello che è.

In ogni caso, se dovessi dare un’unica motivazione per consigliare l’utilizzo di queste fotocamere giocattolo, indicherei l’attesa della “sorpresa all’apertura dei regali”.

VIDEO: Holga 120N: esperienza e aspettative (fotografia su pellicola)
VIDEO: Holga 120N: esperienza e aspettative (fotografia su pellicola)

L’Holga e il mercato

La produzione è iniziata in Cina negli anni ’80 ed erano pensate come fotocamere ultraeconomiche destinate a un mercato di massa. Sono però poi diventate oggetti amati da artisti e creativi e intorno al loro utilizzo si sono create grandi community di appassionati che le personalizzano e modificano.
Il termine Holga, per estensione, è diventato sinonimo di fotografia Lo-Fi.

Intorno al 2015 la produzione venne sospesa per poi riprendere vista la domanda e l’interesse.

Oggi non è difficile reperire queste fotocamere ma i prezzi possono essere molto variabili a seconda del canale scelto per l’acquisto. Si va dai canali orientali, dove il costo è inferiore ai 20€, a prezzi dalle due alle quattro volte maggiori su store noti che cavalcano – adesso più che mai – il ritorno della fotografia analogica. In ogni caso, facendo anche una media, il prezzo resta abbastanza contenuto.

Per chi e perché Holga

L’Holga 120N è una fotocamera adatta a neofiti, amatori o professionisti. Per apprezzarla non serve tanto un’esperienza particolare quanto più un’attitudine alla sperimentazione. Nella sua semplicità può comunque essere anche uno strumento utile e accessibile per capire alcune dinamiche della fotografia su pellicola.
L’utilizzo principale resta però quello artistico e creativo, orientato alla ricerca di scatti caratterizzati da una certa dose di imprevedibilità.

Rimando al video su YouTube per una selezione delle prime foto che ho realizzato con una Holga 120N su pellicola Ilford HP5 Plus 400.

CONDIVIDI

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Il primo commento che inviate deve essere approvato prima che diventi visibile pubblicamente. Approvo e rispondo personalmente a ogni commento e cerco di farlo nel minor tempo possibile.