Il focus breathing è il fenomeno che si presenta come un’apparente variazione della lunghezza focale (effetto zoom) di un obiettivo nel momento in cui variamo la distanza di fuoco. Si può verificare sia con ottiche zoom sia con lenti prime.
Il focus breathing nella pratica
Vi sarà capitato d’inquadrare una scena e di cambiare il punto di fuoco (avvicinandolo o allontanandolo) e probabilmente avrete notato che la porzione della scena inquadrata cambia al variare della focheggiatura, come se insieme alla ghiera della messa a fuoco venisse azionata quella dello zoom (anche utilizzando ottiche a focale fissa). Ciò è dovuto al focus breathing.
Il video seguente da 0:23 a 0:36 è più che eloquente:
Ciò avviene perché la lunghezza focale nominale di un’ottica (quella stampata sul barilotto) è realistica solo quando la focheggiatura è impostata su infinito (∞). Al variare della distanza della messa a fuoco tale lunghezza può non rimanere costante e questa variazione può essere minima o accentuata.
Problemi legati al focus breathing
Per molti il focus breathing non sarà percepito come un problema, anzi, prima di averne sentito parlare magari non gli avevano dato peso. Nella maggior parte delle situazioni non è in effetti qualcosa di cui ci si deve preoccupare. Può diventare invece rilevante in ambiti scientifici o specialistici, per esempio utilizzando la tecnica del focus stacking (soprattutto fotografando a distanza ravvicinata) o in ambito video: durante il racking focus (cambio di fuoco durante una ripresa). In quest’ultimo caso può essere fastidioso a livello visivo perché diventa un elemento di distrazione.
Focus breathing e racking focus
Con racking focus si intende la tecnica di cambiare il fuoco durante una ripresa video. Tale tecnica può essere utilizzata, per esempio, per spostare l’attenzione da un soggetto a un altro. Un focus breathing accentuato che produce un “effetto zoom” molto evidente può distrarre dall’uso narrativo e comunicativo per cui il cambio di fuoco viene utilizzato. Ottiche cinematografiche di fascia alta hanno un focus breathing nullo o pressoché impercettibile.
Focus breathing compensation
Alcune videocamere e fotocamere Sony recenti (la prima fu la Sony A7 IV , link affiliazione) implementano una funzionalità per compensare gli effetti del focus breathing. Non tutti gli obiettivi sono compatibili con tale funzionalità.
Si veda il seguente video da 0:44 per un esempio pratico:
Focus breathing e focus stacking
Il focus stacking è una tecnica utilizzata per aumentare la profondità di campo nitido. Si eseguono più scatti di una scena o di un soggetto con la stessa inquadratura ma focheggiando in punti differenti. In postproduzione si ricombinano poi gli scatti “selezionando” da ognuno le parti a fuoco. Questa tecnica viene usata soprattutto in macrofotografia o in fotografia a distanza ravvicinata. Un obiettivo con un focus breathing pronunciato può complicare la fase di ricombinazione delle immagini perché l’angolo di campo e il rapporto di ingrandimento fra un fotogramma e l’altro differiranno relativamente molto. È pur vero che i software dedicati alla ricombinazione degli scatti sono in grado di ridimensionare i vari fotogrammi in modo da rendere possibile il riallineamento e la giunzione, ma più le differenza fra uno scatto e l’altro dovute al focus breathing sono accentuate peggiore sarà il risultato finale.
Conclusione
Fatta eccezione per alcune ottiche cinematografiche particolarmente costose, quasi tutti gli obiettivi fotografici (fissi o zoom, economici o di fascia alta che siano) presentano focus breathing. In ogni caso, nella maggior parte delle situazioni, non è causa di problemi reali.