Il kit di filtri magnetici che Freewell mi ha inviato in prova è l’occasione per affrontare l’argomento filtri magnetici utili nelle riprese video. Ho già parlato di filtri Neutral Density (ND) da un punto di vista esclusivamente fotografico; ora vedremo l’impiego di VND (ND variabili), polarizzatori e Mist nelle riprese video.
Come funziona un filtro ND variabile (VND)
I filtri Neutral Density servono per diminuire la luce che raggiunge il sensore. La quantità di luce che un filtro ND riesce a bloccare è indicata dalle specifiche riportate sul filtro. In particolare, i filtri ND variabili possono avere una intensità (ovvero la quantità di luce che riescono a bloccare) che varia all’interno di un intervallo.
Come è fatto un filtro ND Variabile
I filtri ND variabili sono composti da due filtri polarizzatori accoppiati, vincolati tra loro ma liberi di ruotare. Sulla montatura di uno dei due filtri è presente un indicatore, sulla montatura dell’altro sono riportati dei riferimenti grafici o numerici. Ruotando le due parti e facendo coincidere l’indicatore con i riferimenti si seleziona l’intensità del filtro.
Perché usare un filtro ND variabile
I filtri ND variabili, sebbene siano utilizzabili anche in ambito fotografico, sono più idonei all’uso in video dove non si ha la stessa libertà nell’impostare i parametri di ripresa. Dove, la scelta dei tempi è per lo più vincolata alla frequenza dei fotogrammi e la sensibilità minima può essere obbligata anche dall’utilizzo di profili LOG. Quindi, per regolare l’esposizione, il parametro che gode di maggiore libertà è il diaframma, ma si tratta sempre di una libertà relativa perché la scelta del diaframma è legata anche a una questione comunicativa, non solo meccanica.
Per recuperare libertà si usano i filtri ND variabili. Diminuendo la luce che raggiunge il sensore permettono di sopperire alle limitazioni dovute ai tempi e ai valori ISO.
Freewell: una ventata di novità
I filtri magnetici Freewell portano una ventata di novità nel settore degli accessori fotografici. Non mi riferisco tanto all’aggancio magnetico, impiegato anche da altri brand, quanto alla modularità: con quattro filtri si possono ottenere sette combinazioni.
Come funziona il Kit di filtri magnetici Freewell
Se preferite la versione in video della spiegazione, qui sotto trovate il link al contenuto pubblicato su YouTube.
Il kit è composto da:
- un adattatore (da scegliere in base alla dimensione della filettatura per i filtri sull’obiettivo);
- due filtri “base” (normale e Mist);
- un filtro Neutral Density variabile (VND) da 2-5 stop da una parte, polarizzatore circolare (CPL) dall’altra;
- un filtro Neutral Density variabile (VND) da 6-9 stop da una parte, polarizzatore circolare (CPL) combinato con un filtro ND da 5 stop (ND32) dall’altra.
Come assemblare i filtri magnetici Freewell
Combinare i filtri è semplice, basta ricordare che:
- i densità neutra variabile (VND) sono composti da due filtri quindi per assemblarli dovete montare sia una delle due basi (normale o Mist) sia il filtro contrassegnato con 2-5 stop o 6-9 stop;
- i polarizzatori circolari (CPL e CPL/ND32) devono essere montati senza il filtro di base;
- il Mist può essere utilizzato anche da solo.
Per prima cosa è necessario montare l’adattatore (portafiltri) a vite sulla filettatura nella parte frontale dell’obiettivo.
All’interno del portafiltri c’è un alloggiamento per inserire uno dei due filtri di base. L’aggancio magnetico, la sagomatura interna per inserirli in posizione e le indicazioni grafiche evitano errori di posizionamento (fate coincidere il logo Freewell riportato sulle due parti). Il filtro interno va inserito esclusivamente per utilizzare gli ND variabili.
Il filtro esterno si comporta in modo differente a seconda del verso in cui viene montato. Da una parte funziona come ND variabile (VND), dall’altra come polarizzatore circolare (CPL).
Utilizzo dei due filtri ND VARIABILI: 2-5 STOP, 6-9 STOP e variante MIST
Per utilizzare i filtri ND Variabili dobbiamo:
- montare una delle due basi interne (VND BASE o BASE MIST X VND);
- scegliere il filtro ND variabile: 2-5 STOP o 6-9 STOP;
- montare il filtro più esterno in modo che guardando la lente frontale si legga sulla cornice interna del filtro l’indicazione 2-5 STOP o 6-9 STOP. Importante: per montare correttamente i filtri ND variabili, la lettera “A” riportata sul bordo del filtro e quella presente sul portafiltro devono coincidere (al momento del montaggio). L’aggancio avverrà così in modo corretto e a mano a mano che ruotate il filtro esterno l’indicatore a forma di triangolo indicherà di quanti stop si sta riducendo la luce che entra nell’obiettivo.
Vi accorgerete che la rotazione del filtro esterno non sarà continua, ma avrà un inizio e un fine corsa. Questo accorgimento serve per evitare i fastidiosi artefatti che molti filtri ND variabili presentano ai valori estremi.
Filtri MIST e MIST+VND
Del funzionamento del filtro MIST e della combinazione MIST+VND ho parlato in un video:
Utilizzo dei filtri polarizzatori circolari: CPL e CPL+ND32
Per utilizzare i filtri polarizzatori il filtro di base all’interno del portafiltri va rimosso.
Il filtro esterno, l’unico montato in questa configurazione, va orientato in modo che la scritta CPL o CPL/ND32 sia leggibile guardando la parte frontale dell’obiettivo. Come per i filtri VND, l’aggancio magnetico lascia il filtro polarizzatore libero di ruotare (in questo caso in modo continuo, senza inizio o fine corsa) così da poter decidere il grado di polarizzazione che si vuole ottenere.
La differenza tra i due polarizzatori circolari sta nel fatto che uno dei due è combinato con un filtro a densità neutra (ND), in questo caso non variabile. Mentre un VND è composto da due polarizzatori, un ND non variabile è un filtro che ha ricevuto una colorazione (auspicabilmente neutra) per diminuire la luce che raggiunge il sensore (o la pellicola). Il CPL/ND32 è perciò un filtro polarizzatore combinato con un filtro a densità neutra da 5 stop. Per sapere di più sulla nomenclatura dei filtri Neutral Density trovate una tabella nell’articolo Filtri ND (Neutral Density) e lunghe esposizioni.
Filtri polarizzatori circolari
I filtri polarizzatori vengono utilizzati principalmente per eliminare i riflessi indesiderati nella scena ripresa, siano quelli presenti su una vetrina o su uno specchio d’acqua (nota: non eliminano i riflessi dalle superfici metalliche). Nella fotografia di paesaggio, un risultato del loro utilizzo è la saturazione dei colori.
Il filtro polarizzatore è uno dei pochi filtri fotografici sopravvissuti all’avvento della fotografia digitale perché produce effetti in fase di scatto che è difficile o impossibile emulare in postproduzione.
A livello qualitativo, i polarizzatori inclusi nel kit sono nella media. Diciamo che, come ho detto nel video in cui mostro anche l’uso sul campo dei due polarizzatori circolari e degli ND variabili, trovo questo kit di filtri magnetici componibili di Freewell adatto al videomaker che fa riprese al volo e ha bisogno di un sistema che lo rallenti il meno possibile. Per il fotografo consiglio invece di scegliere una soluzione dedicata per i polarizzatori e, come ho detto altre volte, suggerisco di preferire ND neutri non variabili rispetto ai VND.
Conclusioni
Costruzione, ergonomia, praticità d’uso
Il sistema dei filtri Freewell è innovativo per la modularità e la velocità con cui si può passare da una combinazione all’altra.
Il supporto comune su cui i filtri si innestano e sul quale possono ruotare è un’azzeccatissima combinazione di lavorazione meccanica e aggancio magnetico. Le scanalature e le sporgenze per l’inserimento dei filtri base e quelle per bloccare la rotazione dei Neutral Density variabili sono studiate pensando alla funzionalità e alla velocità d’uso.
La critica che posso muovere è semmai la mancanza di una zigrinatura sul bordo dei filtri più esterni: la finitura liscia rende a volte difficoltosa la presa aumentando il rischio di inquadrare le dita quando si ruota il filtro durante la ripresa video. Una lavorazione che vada ad aumentare il grip non guasterebbe.
Sempre in riferimento alla velocità e praticità d’uso consiglio, a chi fosse interessato al sistema, di valutare l’acquisto della custodia opzionale con apertura a libro. Quella fornita di serie va bene per trasportare e stipare i filtri ma non è molto pratica per estrarli e utilizzarli sul campo.
Degna di nota la presenza di un tappo, anch’esso magnetico e dalla tenuta robusta, che evita di dover smontare il kit ogni volta che riponiamo la fotocamera nella borsa.
Qualità
La resa è più che buona: slittamenti cromatici lievi e omogenei, vignettatura estremamente contenuta e resistenza agli artefatti (ghosting) in controluce superiore alle aspettative. Anche il coating che facilita la pulizia di residui oleosi funziona bene: lasciare impronte sui filtri quando si estraggono dalla custodia fornita in kit è abbastanza frequente, ma è facile rimuoverle con un panno morbido.
Prezzo
In assoluto il kit non è economico: trovate qui il prezzo aggiornato. Recentemente, però, il prezzo in euro è stato ritoccato è non risulta più così penalizzato rispetto a quello in dollari. Se consideriamo le combinazioni che il kit di filtri offre, 7 per la precisione (2 VND, 1 MIST, 2 VND+MIST, 2 CPL), e la loro qualità generale il prezzo mi sembra adeguato.
Il sistema è innovativo e, immagino, espandibile nel tempo. Per esempio, i filtri di tipo mist si trovano in commercio con intensità differenti anche se la base MIST fornita al momento è una. In futuro potrebbero essere proposte altre basi mist per espandere il kit, così come potrebbero venire vendute differenti combinazioni di CPL+ND.