Titolo: Meglio ladro che fotografo.
Tutto quello che dovreste sapere sulla fotografia ma preferirete non aver mai saputo
Formato: 12,5×19 cm, 148 pp. a colori, brossura
Isbn-10: 8842420417
Isbn-13: 978-8842420415
Editore: Bruno Mondadori
Meglio ladro che fotografo (2007) di Ando Gilardi, penultimo libro pubblicato da prima di morire (2012).
È un elogio della neonata fotografia digitale, anzi, dell’immagine digitale vista come colei che «riporterà… tutti i fotografi, laddove l’uomo venne scacciato cinque secoli fa: al centro dell’universo!». Utilizzando l’espediente del dialogo tra vecchio e giovane, fra maestro e allieva (interpretata da Patrizia Piccini), Gilardi – nel suo personalissimo stile – ripercorre alcuni momenti salienti della storia della fotografia e delle immagini (in «un confronto tra il lavoro di prima e quello di dopo, tra le gloriose (ma morte!) analogiche e le nascenti digitali»), con riflessioni profonde e originali, molto originali, che più volte portano la stessa interlocutrice a chiedere al maestro se la stia prendendo in giro.
Si tratta di un testo particolare e chi non ha familiarità con Gilardi può rimanerne spiazzato. Online ho letto commenti devastanti di persone che si sono avventurate nella lettura senza conoscere – credo – minimamente l’autore e magari senza la giusta disposizione per volerlo capire. Non è un libro per chi ha fretta, alcuni passaggi necessitano per lo meno di una seconda lettura. Acquistai il libro quando uscì e a distanza di dieci anni, rileggendolo, credo di aver colto osservazioni che mi sfuggirono al tempo.
Chi è Ando Gilardi?
Fotografo credo sia l’appellativo che gradirebbe maggiormente, ma si tratta di una definizione estremamente riduttiva. Studioso colto, indipendente, memoria storica di tecniche fotografiche (e non solo) nonché fondatore della Fototeca Storica Nazionale Ando Gilardi. Pensatore irriverente e provocatore, ma mai in modo gratuito, ha dato un contributo fondamentale alla storia della fotografia.
Chi è interessato all’argomento dovrebbe leggere la “sua” Storia sociale della fotografia, ma anche Wanted! Storia, tecnica ed estetica della fotografia criminale, segnaletica e giudiziaria e Storia della fotografia pornografica.
Meglio ladro che fotografo può essere un approccio “soft” (dato il numero ridotto di pagine, il formato tascabile, la sintesi con cui sono trattati gli argomenti) per avvicinarsi all’autore, ma “soft”, parlando di Gilardi, è un termine comunque relativo. È necessario “guadagnarsi” ciò che l’autore vuole comunicare e soprattutto non farsi scoraggiare: è una lettura stimolante e, che siate d’accordo o meno con le idee presentate, di sicuro ne sarete arricchiti.