All’inizio degli anni Ottanta Olympus decide di entrare nel mercato delle fotocamere compatte di qualità. Come era successo nel decennio precedente per le reflex della serie OM, Olympus puntò su design, compattezza e qualità.
Le Olympus XA sono un concentrato di soluzioni originali racchiuse in un corpo, dalla forma accattivante e “spensierata”, nato dalla matita dell’ingegner Maitani.
Dopo la prima XA, tra il 1980 e il 1985 vengono prodotti altri 4 modelli, con ottica fissa da 28 o 35 mm con luminosità massima fra f/2,8 e f/4:
- 1979: XA con ottica 35 mm f/2,8;
- 1980: XA2 con ottica 35 mm f/3,5;
- 1982: XA1 con ottica 35 mm f/4;
- 1985: XA3 con ottica 35 mm f/3,5;
- 1985: XA4 con ottica 28 mm f/3,5.
La Olympus XA2
Il modello forse più diffuso è la XA2, una fotocamera semplificata rispetto alla prima XA. La XA2 è una “punta e scatta” che usa pellicola 35 mm, ha un’ottica fissa Zuiko 35mm f/3,5 e funziona solo in modalità program. L’esposimetro è affidabile anche in situazioni difficili e ciò è fondamentale visto che non si può controllare né il diaframma né i tempi di scatto. L’unico parametro su cui il fotografo può intervenire è la distanza di fuoco.
Messa a fuoco
Rispetto al modello precedente (XA) la modalità di messa a fuoco è stata semplificata. Nella Olympus XA2 si può scegliere tra tre zone di messa a fuoco selezionabili con la levetta sulla parte frontale della macchina.
Quando facciamo scorrere la copertura per scoprire l’obiettivo la macchina è sempre impostata sulla posizione centrale. Secondo il manuale (ufficiale) questa posizione intermedia permette di avere a fuoco ciò che si trova da 1,2 m di distanza dalla macchina fino all’infinito (∞). Spostando il selettore verso il basso (modalità ritratto) dovrebbe essere fuoco la zona tra 1 m e 1,5 m (rispetto alla fotocamera). Selezionando il simbolo della montagna, spostando la levetta verso l’alto (modalità paesaggio), dovremmo avere il fuoco esteso da 2,5 m a ∞.
Il fatto che chiudendo la copertura frontale il selettore del range di fuoco venga riportato nella posizione centrale sottolineerebbe che quella è la modalità per un uso più generico. Adatta alla maggior parte delle situazioni.
Ho specificato che le indicazioni riportate si trovano nel manuale. Questo perché da un punto di vista ottico la profondità di campo accettabilmente nitido corrispondente alla posizione intermedia lascia perplessi considerando il tipo di macchina.
Facendo ricerche in rete, più di una fonte riporta estensioni delle zone di fuoco ripartire diversamente rispetto al manuale. Purtroppo nessuno degli autori indica da dove o come abbia ricavato quei valori. Si tratta di un copia-incolla? Oppure di test eseguiti in prima persona? Non si sa, quindi continuo a prendere per buone le distanze presenti nel manuale.
Secondo la mia esperienza, in molti casi mi sono dimenticato di impostare il selettore e ho scattato per lo più utilizzando la posizione intermedia. In altri ho selezionato la distanza di fuoco secondo le indicazioni del manuale e non ho avuto problemi di messa a fuoco.
Design e caratteristiche
Conosciute anche come “ovetto”, per via della bombatura del copri-obiettivo scorrevole, le XA sono caratterizzate da linee morbide, in contrapposizione con quelle delle compatte concorrenti. Le dimensioni e la disposizione dei comandi rendono la XA2 facilmente utilizzabile anche con una sola mano.
Il mirino è in asse con l’obiettivo e dà una stima abbastanza affidabile dell’immagine realmente catturata. Non dimentichiamo che questo mirino, a differenza di quelli delle reflex o delle mirrorless digitali, è solamente un foro: non restituisce la scena realmente inquadrata attraverso l’obiettivo. All’interno del mirino un led verde si accende quando i tempi di scatto sono uguali o inferiori a 1/30s. Quando si illumina il rischio di mosso è in agguato.
Nella parte frontale troviamo 3 levette: quella per selezionare la distanza di fuoco, quella per scegliere la sensibilità della pellicola, ancora espressa in ASA, e quella per attivare il flash dedicato Olympus A11( che può essere avvitato di lato).
Nella parte inferiore abbiamo il bottone per sbloccare il riavvolgimento della pellicola, il vano batterie (queste le batterie utilizzate, link affiliazione), la filettatura per il treppiedi, una levetta per attivare il battery check e l’autoscatto.
La ghiera per l’avanzamento della pellicola è posizionata sul dorso. Sulla parte superiore ci sono: il pulsante di scatto, il contatore delle pose, il meccanismo per riavvolgere la pellicola e per aprire il dorso.
Usare oggi la Olympus XA2
Ho ritrovato questa compatta insieme ad alcune pellicole scadute e ho approfittato di un pomeriggio passato a Civita di Bagnoregio con l’amico fotografo Dario Nicolai per fare un po’ di scatti.
Ciò che ho apprezzato di più sono stati l’esposimetro, ancora affidabile dopo quarant’anni, e la “leggerezza” di scattare con una macchina di questo tipo.
Non avevo pretese di qualità e mi sono affidato a un servizio non professionale per sviluppare e stampare (in formato 10×15 cm) i negativi (pellicola a colori Kodak 400 ISO scaduta).
Fotografare con questa compatta mi ha fatto provare ancora una volta l’emozione dell’attesa fra lo scatto e lo sviluppo del rullino, quell’incertezza di non sapere fino all’ultimo se una foto sia venuta e se risponda alle aspettative. Inoltre, c’è un sottile piacere di fotografare con una macchina che ha una storia alle spalle: quarant’anni sono molto più lunghi della longevità di qualunque digitale.
Da anni fotografo esclusivamente in digitale e non ho rimpianti, ma ritrovare questa compatta ha scatenato una tentazione quasi irresistibile di scattare con un apparecchio che lasci qualcosa di tangibile, un negativo, meno etereo e freddo di un file.
4 risposte
Ottimo articolo molto preciso
Grazie 🙂
La mia compatta preferita.
Ho la XA, ho fatto foto stupende!!
Rimpiango la pellicola e tutto ciò che comportava. Da non trascurare l’attesa dello sviluppo e stampa per vedere come erano venute e l’albumino che portavi con te e condividevi de visu con gli amici con cui eri insieme e con quelli che non cerano.
Ma forse sono rimpianti di un anziano 🙂
Comunque ribadisco ottimo prodotto. Brava Olympus.
Francesco
Più che rimpianti le vedo come usanze e prassi, purtroppo, andate per lo più perdute.
Grazie per il commento 🙂
Marco