L’offerta software della DxO si compone di cinque applicazioni:
- PhotoLab
- PureRaw
- ViewPoint
- FilmPack
- Nik Collection
Ho pubblicato articoli e video dedicati ai singoli programmi, ma penso sia utile fare una panoramica sulle principali differenze fra l’uno e gli altri.
Un software per ogni esigenza
I tre software della DxO che utilizzo da sempre sono PhotoLab (che fra il 2004 e il 2017 si chiamava OpticsPro); ViewPoint e Nik Collection.
Ci sono poi lo storico FilmPack (la prima versione risale al 2006) e il più recente PureRaw (2021). Ho iniziato a usare FilmPack solamente da alcuni anni, da quando collaboro con l’azienda produttrice. Ed è da allora che ho familiarizzato anche con PureRaw.
In questo articolo fornirò una panoramica dei vari software per aiutare coloro che vogliono avvicinarsi al mondo DxO ma si sentono spiazzati dalla varietà dell’offerta. Per un approfondimento sui singoli software rimando agli altri articoli pubblicati sul blog.
DxO PhotoLab: catalogazione, selezione, SVILUPPO dei file RAW ed ELBORAZIONE delle immagini
PhotoLab è, in un certo senso, il cuore del sistema DxO. Concettualmente è affine a Lightroom e Capture One. Si tratta del programma che utilizzo da anni per sviluppare i file RAW e per elaborare le fotografie prima di esportare dei quasi definitivi in Photoshop per la finalizzazione. Tornerò sul passaggio in Photoshop nel paragrafo dedicato alla Nik Collection.
Mi avvicinai al mondo DxO con OpticsPro (precursore di PhotoLab): lo utilizzavo per demosaicizzare i RAW delle fotocamere Micro 4/3. Ho poi continuato a lavorare con PhotoLab per sviluppare i file RAW di tutte le mie fotocamere (anche quando ho smesso di utilizzare il sistema Micro 4/3). L’impronta data da un software nello sviluppo dei RAW e gli strumenti che mette a disposizione per intervenire a questo livello sono fondamentali perché condizionano la qualità finale dei file su cui lavoriamo.
Punti di forza dei software della DxO sono da sempre:
- gli algoritmi per la riduzione del rumore, fenomenali e continuamente aggiornati e migliorati anno dopo anno;
- i profili per la correzione dei difetti degli obiettivi, i DxO Optics Modules creati direttamente dall’Azienda;
- lo strumento Lens Softness che sfrutta i dati degli Optics Modules per migliorare la nitidezza delle immagini.
Oltre agli strumenti per gestire le tonalità e a quelli più comuni presenti in programmi della stessa tipologia, negli anni PhotoLab ha raffinato il comparto di gestione del colore. Nelle ultime versioni è possibile creare profili di calibrazione personalizzati tramite il color checker e usare una funzionaltà per il soft proofing.
Nel mio flusso di gestione dei file non utilizzo la parte di catalogazione e organizzazione tramite assegnazione di chiavi di ricerca e filtri di vario tipo quindi mi soffermo poco su queste funzioni. Ciò che invece mi dà molta soddisfazione è il modo in cui PhotoLab permette di selezionare i file da lavorare/scartare: la sua interfaccia è quella con cui mi sento più a mio agio.
In sintesi
PhotoLab è un software per svolgere le attività principali che ruotano intorno alla gestione dei file d’immagine. L’ho definito il cuore del sistema DxO non solo perché è l’applicazione preposta alle attività fondamentali di sviluppo e postproduzione ma perché funziona anche da base su cui eventualmente “innestare” altri software quali ViewPoint, FilmPack e Nik Collection. Questi si aggiungono in PhotoLab diventando componenti integrate che ne ampliano le funzionalità.
Non solo RAW
PhotoLab esprime a pieno le sue potenzialità quando lo si utilizza partendo dallo sviluppo dei file RAW. In ogni caso, è in grado di gestire anche file JPEG e TIFF. Nel caso dei JPEG prodotti direttamente dalla fotocamera è possibile applicare i moduli di correzione degli obiettivi proprietari della DxO.
Versioni
Il software è disponibile in due versioni, Essential ed Elite. Sconsiglio la versione Essential perché non include le funzionalità più interessanti, potenti e originali.
Link
- DxO PhotoLab 8: tutte le novità
- DxO PhotoLab 7: sviluppo dei file RAW e postproduzione
- Pagina sul sito ufficiale DxO
- Download della versione di prova
ViewPoint: correzione delle distorsioni prospettiche (ma non solo)
ViewPoint, applicazione presente dal 2012 e aggiornata nel tempo, è incentrata sulla correzione delle distorsioni prospettiche. Include la funzionalità Volume Deformation Tool, non presente in altri software, per la correzione di alcuni tipi di deformazioni degli obiettivi ultra-grandangolari. Grazie allo strumento ReShape permette di applicare correzioni localizzate e implementa anche uno strumento creativo per l’effetto miniatura.
Ciò che mi colpì fin dai primi utilizzi di ViewPoint furono sì i risultati ottenuti ma anche che, rispetto ad altre soluzioni concorrenti, consentiva di recuperare una maggiore porzione utile di immagine dopo la correzione. In situazioni critiche, ai bordi diventa importante ogni pixel che si riesce a salvare dopo il ritaglio post-correzione.
ViewPoint, al pari di FilmPack e Nik Collection, può essere utilizzato sia come software indipendente sia come componete di PhotoLab o plugin di Photoshop, Lightroom, Capture One.
Link
PureRaw: pre-sviluppo in (poco più di) un click
PureRaw è l’applicazione più recente creata da DxO. È un software che permette anche a chi non utilizza programmi DxO di sfruttare i più potenti algoritmi della DxO senza snaturare il proprio flusso di lavoro. Di fatto si tratta di un programma per pre-sviluppare i file RAW. I risultati di questo pre-sviluppo possono essere esportati in TIFF, in JPEG o in un formato RAW particolare, il linear DNG. Questo DNG viene letto come un file RAW da altri software ma mantiene le ottimizzazione apportate da PureRaw.
In ogni caso, PureRaw non è pensato solo per chi non usa i software DxO. Può essere visto anche come un “macchinario” dotato di poche ma potenti funzionalità, al cui interno rovesciare grandi quantità di materiali grezzi. I controlli sono ridotti all’osso (perché il grosso dei procedimenti è automatizzato) e con poche istruzioni permette di ottenere dei semilavorati. Penso ai fotografi che tornano da sessioni di scatto con centinaia di file e che con pochissimi click vogliono ottenere immagini pre-prodotte su cui iniziare a lavorare o da rifinire.
Se conoscete il mio modo di lavorare e i programmi che uso, va da sé che PureRaw non ha destato il mio interesse: si tratta di un programma che utilizzo solamente per fare dei test. PhotoLab, infatti, mi dà accesso a tutti gli algoritmi della DxO con maggiore controllo rispetto alla semi-automazione di PureRaw. Inoltre, le mie sessioni non prevedono enormi quantità di file (a parte i focus stacking, ma quella è un’altra storia) quindi non sento il bisogno di PureRaw che resta però uno strumento interessante per coloro che hanno necessità differenti.
Link
- DxO PureRaw 3: pre-sviluppo dei file RAW con un click (la versione più recente di PureRaw è la 4)
- Pagina sul sito ufficiale DxO
- Download della versione di prova
FilmPack: simulazioni di pellicole a non finire
FilmPack nasce nel 2006. Ricordo che provai distrattamente una delle prime versioni ma non ne rimasi colpito e infatti negli anni non ho più installato l’applicazione fino a che, collaborando con la DxO, ho esplorato nuovamente tutto il comparto software.
Sono rimasto sorpreso nell’apprendere che le versioni recenti di FilmPack non hanno nulla a che vedere con il vago ricordo che avevo: oggi si tratta di un programma completo e versatile. Un software evoluto in ambito di simulazioni di pellicole.
FilmPack si occupa principalmente di conferire alle fotografie digitali un look da fotografia chimica. Si va dalla simulazione delle pellicole fino a strumenti per ricreare una certa impronta materica propria della fotografia – passatemi il termine – analogica. Quindi, non parliamo solo di recupero dei profili di risposta di pellicole iconiche (e meno note), sapientemente ricalcolati con lavoro certosino nei laboratori DxO, ma anche di recupero di quelle che erano le peculiarità e i difetti propri di alcune attrezzature e procedimenti.
Anche FilmPack è utilizzabile in modalità autonoma (stand-alone) o come plugin. Personalmente richiamo FilmPack in Adobe Photoshop in fase di finalizzazione.
FilmPack Vs. Nik Collection
Una delle domande più frequenti che ricevo è: “Se possiedo la Nik Collection ha senso acquistare FilmPack?” O anche: “Meglio Nik Collection o FilmPack?”
FilmPack e Nik Collection sono solamente in parte sovrapponibili. Sebbene all’interno di Color Efex e Silver Efex siano presenti alcune simulazioni di pellicola e in Analog Efex alcuni filtri per aggiungere effetti rétro, FilmPack è un software interamente e specificamente dedicato alla simulazione di pellicole. Questo implica non solo un numero maggiore di simulazioni tra cui scegliere, un’organizzazione sistematizzata, schede relative alle pellicole e Time Machine, uno strumento a metà fra didattica e operatività, ma anche una maggiore immediatezza nell’applicare i profili. Gli strumenti dedicati sono poi più precisi nel personalizzare gli effetti.
FilmPack e Nik Collection sono due applicazioni differenti, pensate per scopi diversi, e l’utilità di possederli entrambi o meno dipende dal proprio flusso di lavoro e da cosa si vuole ottenere in fase di postproduzione ed elaborazione. Proprio per questo motivo il mio consiglio è di toccare con mano scaricando la versione di prova gratuita per 30 giorni dei software che vi incuriosiscono.
Link
- DxO FilmPack 7: fotografia digitale e “analogica” si incontrano
- Pagina sul sito ufficiale DxO
- Download della versione di prova
DxO Nik Collection: non potrete più farne a meno
Per una discussione nel dettaglio rimando all’articolo dedicato perché Nik Collection, data la sua eterogeneità, è la raccolta di software della DxO più difficile da descrivere in modo sintetico.
Si tratta infatti di un insieme di applicazioni, utilizzabili stand-alone o come plugin, che permettono di intervenire su un’infinità di aspetti in fase di postproduzione ed elaborazione delle immagini. I sette applicativi che la compongono sono sia strumenti per velocizzare e ottimizzare il flusso di elaborazione, sia per intervenire in modo approfondito su un singolo aspetto (mi riferisco per esempio all’eccellente Silver Efex per la conversione e postproduzione delle immagini in bianco e nero o a HDR Efex).
Nik Collection non nasce come software ideato da DxO, ma DxO ha avuto il grande merito di acquisirlo, rinnovarlo integralmente e continuare a svilupparlo. Dopo che Google, una volta sfruttati alcuni degli algoritmi della Nik Collection per creare l’applicazione mobile Snapseed, aveva perso interesse e abbandonato la suite si scatenò un vero e proprio stato di preoccupazione (non sto esagerando) fra i fotografi che la utilizzavano. Per fortuna DxO si è fatta carico di dare nuova vita a questa suite di plugin che per molti, me compreso, è da sempre parte integrante del flusso di lavoro.
Utilizzando la Nik Collection come plugin all’interno di Photoshop, richiamo gli applicativi di cui ho di volta in volta bisogno da una palette dedicata che si integra nel programma. La scelta di utilizzare Nik Collection all’interno di Photoshop, dopo aver esportato da PhotoLab il TIFF da finalizzare, è dovuta al modo in cui lavoro i miei file. Dentro Photoshop mantengo la storia delle lavorazioni complesse utilizzando i livelli avanzati.
Link
- DxO Nik Collection 7: tutte le novità
- DxO Nik Collection 6: il cerchio si chiude
- Pagina sul sito ufficiale DxO
- Download della versione di prova
Compatibilità, licenza, versioni di prova
Tutti i software della DxO sono disponibili sia per computer basati su sistema operativo Windows sia su MacOS e le versioni più recenti sono ottimizzate per i computer Apple con architettura Silicon (gli “M”). Nello specifico, tutti gli applicativi funzionano con il sistema operativo MacOS Sonoma (ho provato personalmente).
La licenza dei vari software è a vita, non sono previsti piani di abbonamento (cosa che renderà felici molte persone). Inoltre, la licenza acquistata è valida sia per la versione Windows sia per quella MacOS.
Infine, tutti i software sono disponibili in versione di prova gratuita per 30 giorni quindi, se siete curiosi di sapere come si comporta un software o se valga o meno la pena acquistare l’aggiornamento alla versione più recente, potete scoprirlo provandolo con comodo e senza impegno.